L’attività di Workmak – riportare in condizioni pari al nuovo macchine italiane costruite decenni fa – si posiziona a metà tra tecnologia e artigianato. Per la gioia di quei clienti che cercano il massimo per la propria officina.
Osservando una macchina utensile si pensa a produttività, precisione, flessibilità, tecnologia. Ma con i modelli più datati, con 40 o 50 anni di attività sulle spalle, subentrano anche passione, qualità e un pizzico di nostalgia. Proprio come per le automobili d’epoca, infatti, si va oltre il semplice “oggetto da officina”.
Ma i decenni si fanno sentire e le macchine hanno bisogno di un attento restauro per essere riportate alle condizioni tecniche ed estetiche iniziali.
Tra revisione e restauro
Quando ha fondato Workmak nel 2017, Federico Biaggio si è concentrato sull’attività di commercio di macchine nuove e usate, ma ben presto ha ampliato la rosa di servizi offerti con la revisione e la vendita di modelli storici.
“Perché revisioniamo macchine tradizionali che hanno 40, 50 o più anni? In primo luogo perché gran parte dei costruttori italiani storici dell’epoca sono scomparsi. – spiega Biaggio – Si tratta però di macchine la cui struttura meccanica è inarrivabile dai modelli odierni, con dimensioni generose, tanta ghisa per assorbire le vibrazioni e una robustezza dimostrata dalla loro longevità. Abbiamo cominciato il lavoro di revisione nel 2018 un po’ in sordina, con una decina di macchine all’anno, ma ben presto abbiamo riscontrato un forte interesse per questo tipo di attività. Nel 2022, grazie anche al nostro sito web, alla presenza su riviste di settore e alle open house, siamo arrivati a un totale di 50 macchine revisionate e restaurate, segno che il mercato è alla ricerca di un servizio completo come quello che offriamo”.
Ma come si svolge questo lavoro? L’approccio di Workmak è duplice.
La prima modalità è per conto terzi: il possessore di una macchina può richiedere il servizio di restauro per riportarla alle condizioni originarie.
In alternativa, Workmak rileva i modelli più interessanti disponibili sul mercato, li revisiona integralmente e quindi li rivende.
“I concetti costruttivi dell’epoca rimangono immutati: la maggior parte del lavoro è legato alla revisione meccanica della macchina, mentre una parte prevede l’adeguamento normativo. Con le macchine tradizionali non si bara: qualità e precisione si hanno o non si hanno. Non avendo sistemi elettronici di compensazione degli errori, è solo una questione squisitamente meccanica.
Per questo eseguiamo un restauro quasi assimilabile a quello delle auto d’epoca: le macchine vengono disassemblate e portate praticamente alla struttura, vengono rettificati e raschiettati i piani e rifatte le geometrie. Viene rivista tutta la parte legata all’asse mandrino, come i cuscinetti e gli altri organi rotanti. Motore, impianto elettrico e cavi vengono aggiornati secondo gli attuali criteri tecnici e normativi. Poniamo grande attenzione anche al lato estetico: cromiamo maniglie e altri dettagli ed eseguiamo una riverniciatura totale. L’obiettivo è ottenere macchine che abbiano il miglior livello meccanico ed estetico possibile”.
Per chi cerca il meglio
I costruttori italiani dell’epoca hanno riscosso un grande successo e installato migliaia di macchine nelle officine di tutta la penisola. Molte di queste sono ancora collocate al proprio posto, anche se magari versano in condizioni non ottimali. Chi le possiede solitamente tende a non separarsene.
“Il cliente alla ricerca di una macchina tradizionale revisionata in genere ha molta esperienza e un occhio attento. – conferma Biaggio – È evidente quindi come la scelta sia legata al tema della qualità di un prodotto che veniva costruito con criteri completamente diversi da quelli attuali. Oggi macchine simili sarebbero economicamente fuori mercato se confrontate con quelle nuove di importazione asiatica, ma il motivo per il quale vengono acquistate è la ricerca di un livello qualitativo in linea con il brand del prodotto dell’epoca. Da qui la sartorialità e la complessità nell’eseguire l’operazione di restauro a regola d’arte su marchi storici italiani quali Graziano, CMT, PBR, Padovani, Aceti eccetera”
Una vetrina di qualità
Come visto, quello delle macchine tradizionali revisionate e restaurate è una nicchia dalle dimensioni interessanti, nella quale esistono una domanda e un’offerta che non aspettano altro che incontrarsi in occasione di una manifestazione dedicata, come Mecfor di Parma.
“La mia idea di evento fieristico non si finalizza solo con le vendite. – conclude il direttore tecnico di Workmak – Per quanto siano sempre gradite, l’obiettivo rimane quello di rafforzare il nostro nome e l’attività che svolgiamo, oltre ad ampliare il range di conoscenze in termini di fornitori, potenziali clienti e persino di concorrenti che, vista la particolarità del nostro settore, nel corso del tempo diventano persino degli amici. Per questo esporre a Mecfor sarà ideale per coinvolgere i visitatori, che vedranno dal vivo nel nostro stand un esempio pratico di come sia possibile riportare al nuovo una macchina simile a un modello che magari hanno in un angolo della propria officina”.